22.2.05
Sieben Jahre Erinnerungen
Una ragazza spaesata metteva piede a Lecce, qualche anno fa, con la certezza di dover rimanere. Le piacevano tante cose. La città, bellissima e tranquilla. Le persone, cordiali e comunicative. La luce, una luce da isola greca, intensa e diffusa. Muovere i primi passi fu incredibilmente facile. Trovò subito casa, un appartamento a una manciata di passi dal centro storico. Una casina tutta bianca, dentro e fuori (per la pietra leccese in cui era costruita), fatta di finestre enormi e soffitti altissimi, piena di luce. Si iscrisse a scuola-guida, lei che fino allora aveva avuto paura a mettersi dietro un volante. Conobbe, nel volgere di pochi mesi, alcune persone che l'avrebbero (silenziosamente e con affetto) seguita e sostenuta negli anni a venire. Ma il pensiero di quel ragazzo del nord, lontano lontano, le affollava spesso la testa. E a tormentarla il crudo morso della nostalgia...
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