28.2.05
don't know why ...
Vagano come meteore immagini e idee. Sono scie di reattori che sfumano piano. Il vuoto d'aria di commozione che l'altra notte t'ha tolto il sonno è già svaporato. Il teatro vuole, può, deve andare oltre. E assorbi - quasi batuffolo idrofilo - le emozioni degli altri, e ti addossi peso, e amore, e rimpianto, e sospesa tristezza. I chilometri fuggono sotto i pedali. E poi, la spugna sulla lavagna: un sorriso sdentato, bufferia istriona e cialtrona, un muso messo su ad arte, un coretto stonato fra morbide coccole. Und alles vergeht ...
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