7.12.04
Un incontro (im)possibile
Esce dal locale lasciandosi dietro una nuvola di fumo e una scia di note oblique e struggenti.
Cammina rasente il muro e strascicando i piedi. Non è ubriaco, ma è come lo fosse: qualcosa gli occupa i pensieri rendendone il passo malfermo e trasognato. Non ha sigaretta fra le dita – gli manca, ma ha smesso da mesi. E anche con l’acido e le altre sostanze. L’ultima volta quella che aveva ingerito era così potente da cambiare la vita degli altri. Un onest’uomo era finito in galera con l’accusa di omicidio, e l’incubo del poveretto è durato finché è andato avanti l’effetto della droga.
‘Insomma, Philip, hai messo via un po’ di cose’ – la voce nasale si diffonde nella foschia notturna.
‘Va meglio, adesso?’
‘Non direi proprio, Ray. Ho visto cose che voi umani non potreste mai immaginare. E ora tornare indietro è maledettamente dura. E a te, come butta?’
‘Non fosse per questa maledetta insonnia, direi che può andare …’
‘Continui a sognare ad occhi aperti i tuoi omini con gli occhi gialli?’
‘Ultimamente, per la verità, vedo libri che bruciano’
‘Eppure non hai mai preso nulla di veramente forte. Non sarà una proiezione?’
‘Cosa vorresti dire? …’
(Philip K. Dick incontra Ray Bradbury)
* Da un'idea di Herr Effe. Una serie di belle idee 'di sviluppo' sono state raccolte da Placida Mitì qui.
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